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sabato 26 settembre 2015

The Taking of Deborah Logan (2014)

E Dopo aver aperto il blog e averlo lasciato alla deriva per un po', finalmente mi sono deciso a postare qualcosa.

Solitamente non guardo questo tipo di film, non perché li considero prodotti mediocri, ma perché credo che il genere abbia ormai detto tutto quello che c'era da dire.
Proprio quando mi ero ormai abituato all'idea che le uniche pellicole degne di nota fossero The Blair Witch Project e la saga di Paranormal Activity (ovviamente non tutta), il mockumentary horror è riuscito finalmente a stupirmi positivamente!

Il film di cui voglio parlarvi è The Taking of Deborah Logan. Film è del 2014 diretto da Adam Robitel, al suo debutto come regista, ed è interpretato tra gli altri da Jill Larson, Anne Ramsay, Michelle Ang, Ryan Cutrona.
Una troupe di ragazzi intenti a registrare un documentario sugli effetti dell'Alzheimer riesce a mettersi in contatto con la figlia di Deborah, un'anziana signora affetta dalla malattia. La donna, a causa delle condizioni economiche e della situazione della madre, accetta immediatamente la proposta dei ragazzi, ignari dell'inquietante avventura che li attendeva.
La trama è semplicissima e, a primo acchito, potrebbe anche sembrare la solita solfa, ma The Taking of Deborah Logan riesce a scacciare questi dubbi fin dalle prime battute. I personaggi sono vivi, non delle marionette di carne pronte ad essere maciullate dal mostro di turno, riusciamo a percepire le personalità dei ragazzi, la sofferenza di Sarah (la figlia di Deborah) e soprattutto il disagio della povera malata.

Il film certo non è un capolavoro del cinema moderno, ci sono infatti anche i soliti cliché di genere, come per esempio il lavoro di montaggio delle videocamere all'interno della casa con tanto di avvenimenti fuori dal comune, ma nonostante tutto il film riesce a far passare queste piccole sbavature in secondo piano.
Le finte riprese del documentario riescono nell'intento di dare alla vicenda un tono veritiero, sono sicuro che se fosse stato girato come un normalissimo horror movie non avrebbe reso allo stesso modo.

Ben presto l'Alzheimer verrà sostituito dal paranormale. Dalla malattia si passa alla possessione. Deborah passa dall'essere la povera vecchietta indifesa al divenire il mostro. Forse uno dei veri punti di forza del film è la trasformazione della protagonista, un cambiamento curato nei minimi dettagli e non solo grazie al fantastico lavoro dei make up artist, ma anche grazie all'incredibile interpretazione di Jill Larson.
La malattia e l'elemento sovrannaturale crescono di pari passo e trasformano lentamente Deborah, facendola quasi cambiare pelle, come se l'anziana donna fosse un serpente.
Ho amato davvero tanto l'attenzione che è stata data al processo di cambiamento, non solo perché in qualche modo collega una volontà del tutto stilistica alla trama, ma perché il passaggio da vecchietta a mostro ci fa vedere più da vicino, anche se in modo assurdo e innaturale, l'evolvere di una malattia così aggressiva come l'Alzheimer e di come quest'ultima possa distruggere una famiglia.
È difficile trovare un horror intento a voler trasmettere un messaggio, almeno ultimamente. Un film che vi consiglio è Babadok, un'altra pellicola dell'orrore che esula dalla mera suspense.

The Taking of Deborah Logan oltre a trasportarci nel mondo delle possesioni e del macabro riesce a trasmetterci il dramma di una famiglia colpita da un disgrazia come l'Alzheimer. La vera marcia in più di questo film è la volontà di raccontare qualcosa, dunque non solo quella di spaventarci con qualche effetto speciale, ecco perché la pellicola di Adam Robitel spicca in un genere dove il più delle volte la vera suspense è creata dall'assurdo dubbio che si insinua nello spettatore: ci sarà una sceneggiatura o no dietro quella porta?


6 commenti:

  1. Non conosco questo film. Il genere mockumentary non mi attira anche se ogni volta che ho guardato un film di questo genere l'approccio è stato chissà cosa si sono inventati per risultare originali e qualcosa di carino lo trovo sempre.

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    1. Lo stesso vale per me! Questo per esempio mi aveva incuriosito per una gif che avevo trovato scrollando la home di Facebook, però devo ribadire il concetto che ho espresso nel post: vale veramente la pena dargli una possibilità!

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  2. Forse più inquietante perché in parte tratta di una malattia così subdola come l'Alzheimer? Mi pare un'ottima trovata!
    E bentornatoooo ^^ Non ce prova' a risparire, eh! :P

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    1. Sì, la vicenda assume un'atmosfera ancor più terribile proprio grazie alla malattia, devi assolutamente vederlo!
      Grazieee! Tranquilla, questa volta non vado da nessuna parte! :3

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  3. Probabilmente di film con tale malattia nello sviluppo narrativo ho visto solo La versione di Barney con Giamatti...sembra interessante poi il fatto di associarlo al genere mockumentary. Magari me lo guarderò vista la recensione. Ma se ti capita, visto che ti piace il genere prova il film australiano chiamato The Tunnel di Carlo Ledesma del 2011, ne ho un buon ricordo..

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    1. L'ho visto qualche mese fa La versione di Barney, molto bello, tra le altre cose è tratto da un libro fantastico. Comunque sia questo genere ultimamente è molto sdoganato, anche perché è un terreno nuovo ed è normale che si provi a sperimentare.
      The Tunnel mi è nuovo, ma ti ringrazio per la segnalazione e proverò sicuramente a recuperarlo!

      Grazie per il commento :)

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